mercoledì 4 agosto 2010

Studio statistico umanistico sugli impazziti per traffico a Roma il diciotto aprile millenovecentonovantotto - Intervista n. 1

Legenda: Intervistatore: I – Pazzo: P

Testo dell’intervista

I: Buongiorno, lei è impazzito a causa del traffico il diciotto aprile millenovecentonovantotto?
P: Del traffico? Buona questa. Forse si, il traffico è una tale follia.
I: Ricorda come sono andate le cose?
P: Quali cose?

Faccio notare, a lato, ai lettori che l’intervistato, in sella ad un velocipede privo di motore, si tiene sul vago riguardo la sua follia. Tipico: lui tenta di nasconderla agli altri e soprattutto a se stesso, ma essa, la follia, lo incalza inesorabile.

I: Ricorda quel terribile giorno di dodici anni fa?
P: No che non ricordo un giorno a caso di dodici anni fa. Ma chi è lei?
I: Il dottore.

Ho detto questo per incutere timore e rispetto: nei pazzi funziona.

P: Forse è lei che ha bisogno di un dottore. Cosa vuole?
I: Va spesso in bicicletta?
P: Continuamente. E’ il mio solo mezzo di trasporto, oltre al treno.
I: Da quanto tempo?
P: Da molti anni.
I: Dal diciotto aprile millenovecentonovantotto.
P: Dagli. Magari è così. Dal diciotto eccetera, se le fa piacere.
I: Diciotto aprile millenovecentonovantotto.
P: Bravo.
I: Si muove in città in bicicletta da allora?
P: Sempre.
I: Lei è pazzo.
P: Le sembro pazzo perché vado in bici? Mi fa schifo il traffico e mi fa schifo l’idea di inquinare. Attraverso tutta Roma in bicicletta.
I: Non si alteri. Siamo tutti certi che lei abbia ragione.

I pazzi vanno assecondati.

P: Tutti chi?
I: Non si preoccupi, va tutto bene.
P: Senta, immagino che sia un brutto periodo per lei, se vuole parliamone, ma forse è il caso che torni a casa e si faccia una bella dormita.
I: Lei crede? Non si sente bene?
P: Io si. Forse lei, però, è meglio che si riposi.

Decido di continuare ad assecondarlo.

I: Lei, intanto, continuerà ad andare in bicicletta?
P: Si. Vuole fare un giro?
I: Grazie, no, non salgo su una bici da molti anni.
P: Sbaglia, lo sa? Pedalare cambia il valore del movimento.

Cosa diamine dice il pazzo, mi domando, e lo assecondo ancora.

I: Certo, naturalmente.

Comincio a temere per la mia incolumità, il pazzo sembra furioso.

P: Si sente bene?
I: Certo. Sto benissimo.
P: Vada a casa e si riposi.
I: Va bene.
P: E si compri una bicicletta.
I: Come no, naturalmente.
P: Così non sarà più tanto stressato per il traffico.

Guadagno l'uscita e mi metto in salvo.

Ebbene, con questa intervista ho dato testimonianza del primo dei ventisette casi di impazziti per traffico quel diciotto di aprile millenovecentonovantotto.
Mi sembra evidente che se uno gira a Roma in bicicletta da molti anni e continua a farlo è certamente pazzo, oltre che fortunato a non essere finito sotto un autobus.
Ad ogni modo il pazzo è stato inserito nella statistica scientifica del mio studio.

1 commento:

  1. hahahahah
    bella mario
    un pazzo saggio
    intervistato da un intervistatore pazzo
    hahahahah
    ps. quando facciamo un giro in bici ;)
    massi

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